Museo diocesano
Fondazione Leonardi
Grazie alle donazioni di don Corrado Leonardi, la raccolta comprende numerosi esemplari della tradizione
durantino-urbaniese dal Medioevo alle epoche recenti. Il museo ha sede nell’ex Palazzo vescovile, solenne edificio che trova origine nell’abbazia benedettina di S.Cristoforo del Ponte. La sezione ceramica illustra tecniche e stili locali dal ‘200 al ‘900, esemplificati da vasi, piatti da pompa, brocche e catini,
manufatti destinati al decoro architettonico, anfore, acquasantiere e altre tipologie.
In particolare, sono esposti circa1000 pezzi, da Castel delle Ripe (1200-1272), a Castel Durante (1272-1636) e
quindi Urbania (1636-1993).
Nella 1^ sala si documenta, attraverso frammenti e pezzi interi, l’origine dell’arte figulina e dei colori tipici locali: manganese, ramina e blu.
La 2^ saletta contiene maioliche dei secc. XVI e XVII con esemplari di boccali e piatti del ‘500 a decoro
prospettico e trigramma bernardiniano.
La 3^ saletta è dedicata al ’700, mentre la 4^ è riservata alla maiolica e alla terraglia dell’800, in gran parte prodotta dalla “Fabbrica Albani”.
Nell’ultima saletta è esposta la produzione maiolicara del sec. XX con pezzi dal 1900 al 1930 di Asdrubale e Amilcare Piccini e di Ubaldo Letizia e ceramiche di Federico e Isa Melis, gli allievi della “Ceramica Piccolpasso” fino ai contemporanei.
Immagini relative al Museo Diocesano
Museo civico del palazzo ducale
Qui sono esposti manufatti ceramici che vanno dal periodo medievale al ‘900, nella varietà di forme (boccali,
ciotole, crespine) e di stili (dal severo al compendiario).
È presente una ricca sezione di grafica con disegni, stampe ed incisioni del XVII secolo di artisti come
Federico Barocci, Claudio Ridolfi, Ippolito Rombaldoni e altri maestri attivi nelle botteghe dei maiolicari; sono i famosi “cartoni” utili alla realizzazione degli istoriati, dal ‘400 al ‘700. Negli archivi si custodisce anche un disegno di Cipriano Piccolpasso, il grande trattatista durantino della ceramica del ‘500.
Da ricordare le opere del ceramista sardo Federico Melis, a cui va il merito del rilancio della ceramica in Urbania anni ‘50/’60. È conservata anche una notevole quantità di framment, frutto di un recente scavo sotto le mura storiche della città.
Il torrione coperto ospita la collezione Maurri-Poggi, costituita da 1000 manufatti di terrecotte italiane di
uso quotidiano.
Il Museo provvede alla ricerca, produce pubblicazioni e organizza mostre sulla ceramica, avvalendosi di noti
studiosi come il ceramologo Giancarlo Bojani, lo storico dell’arte John T.Spike
ed altri importanti nomi del ramo.